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tutto procede come imprevisto

Interviste

“Se la fede è un’opzione perché non offrirla?”

Di Cecilia Galatolo – Fonte: puntofamiglia.net

Oggi un’intervista speciale ad Alessandro: “Ero un tossicodipendente. Stando in ginocchio, da fallito sono diventato un marito; da ragazzo perso, sono diventato un papà; da qualcuno che prendeva e consumava, sono diventato qualcuno che desiderava donare. Come è possibile? Chiedetelo a Gesù”.

Non mi sono ancora abituata (e spero di non farlo mai) ad ascoltare storie di resurrezione. Storie in cui dopo la morte arriva la vita. Di recente è stato Alessandro, cantante del gruppo musicale “Reale”, a ricordarmi che nessuno è senza speranza, nessuno è spacciato per sempre. Tutti possono gridare al Cielo e lasciarsi sollevare dalla polvere… Usciti dal tunnel della droga grazie all’amore di una suora, Ale e sua moglie dal 2009 cercano di aiutare i giovani a puntare più in alto…

Alessandro, ci sono tre vostre canzoni che mi colpiscono moltissimo: “Luce”, “Alla porta del Cielo”, “Fino a dove può arrivare”. Scrivete dei testi che sono delle vere e proprie preghiere… ma come vi escono?

Sai, non ho ancora capito come nascono le canzoni. Non c’è una tecnica, è veramente un dono. Ho sempre scritto canzoni, mi dedico alla musica sin da quando avevo 11 anni. Solo che in passato la vivevo in modo autodistruttivo, era uno sfogo, ma mi sfasava. Ora per me la musica è davvero un dono da regalare. Sono contento che chiami le nostre canzoni “preghiere”, perché è questo il loro scopo. Descriviamo la fatica del rapporto dell’uomo con Dio, interpretiamo questo anelito verso il Cielo. È bello se altri ci si ritrovano… è bello se non parliamo solo per noi.

[continua a leggere l’intervista su puntofamiglia.net]

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